venerdì 29 gennaio 2016

L'uomo con la felpa al ristorante al ristorante svedese

E' di pochi giorni fa un "simpatico" resoconto di una delle mie migliori amiche, al momento donna quarantaduenne single in cerca del principe .. o meglio diciamo vista l'età.. del suo Re azzurro.
La sua prima uscita a cena con un nuovo cavaliere. 
Sceglie lei il locale per avere un posto dove si sente a suo agio e questo localino, che consiglio vivamente, si chiama Blakongo vicino a Via Po.
E' un ristorantino, arredato stile ikea, molto accogliente, forse a pensarci bene è sicuramente più un locale da amiche donne che non da coppia; ad ogni modo si mangia svedese ed anche bene. Non mancano naturalmente le mitiche polpettine con mirtilli e panna acida ed hanno una vasta scelta di patate al cartoccio riempite con salmone panna e via dicendo!.
Per le golose consiglio la Brownies. 
Ciò detto lei ha deciso di portarlo in questo locale!
Le criticità sorgono appena scesa di casa, lui si era li venuto a prenderla ma una volta salita in macchina lei nota che lui indossa.................. una felpa grigia con il cappuccio!! Orrore!! Lui ha la sua stessa età!!
E' un invito a cena con una donna e neanche più una ragazzetta, e tu uomo che non sai neanche che tipologia di locale lei abbia scelto... ti presenti cosi?? 
Serata già complicata.
Una volta arrivati al locale e seduti ordinano da bere: pensate al romantico bicchiere di vino da sorseggiare guardandosi negli occhi? Ma neanche per sogno, lui prende una birra! Per lei, amante del vino, un po' desolante.
Ma quando arriva la birra viene il bello.. Lui comincia a berla dalla bottiglia!
Disastro! A quel punto lei suggerisce di utilizzare il bicchiere (il locale non è una "pizzeria de trastevere") ma lui liquida dicendo che non la versa perché se no si fredda.
Game over. Serata finita. 
Avviata nuova ricerca di Re azzurro.



giovedì 28 gennaio 2016

Il biscottino che non si nega al proprio cliente

Vorrei oggi scrivere e condividere con voi uomini e donne la sovente "stitichezza" dell'oste del ristorante di oggi, nell'offrire a fine pasto due o tre (non dico di più) biscottini secchi di accompagno al caffè o all'amaro.
Mi piacerebbe fare un sondaggio con voi per avere conferma di quanto sostengo.
Si contano veramente sulle dita le osterie, le trattorie e i ristoranti che usano questa carineria verso il Cliente.
Nel fine settimana scorsa ho mangiato in un posto quasi direi una perla rara: dopo che avevamo preso tutti il dolce ci ha portato anche un piattino di biscotti, standing ovation!! 
Per contro ho cenato in un altro che, proprio in bella vista sul bancone aveva un contenitore di biscottini, ma che se li è tenuti in cassaforte mentre bevevamo il caffè.. a chi saranno mai riservati? O ancor peggio li farà pagare??
Generalmente se solo ti azzardi a prendere il dolce è proprio ma proprio escluso che arrivino i biscottini; ma quando uno non lo prende e passa direttamente al caffè perché per non portare questa gradita offerta??
E pensare i biscotti secchi più comuni ad es. i cantucci o similari non costano tanto ad un privato figurati ad un commerciante con i propri canali di vendita e considerando una media di tre quattro biscotti a tavolo ce ne vuole a consumar pacchi!
Ed allora penso che, dietro questo non azione, c'è sempre la maledetta pigrizia di noi italiani che... "se una cosa posso non farla non la faccio, non la propongo, e ci risparmio pure"...  e del "Vivi e lascia vivere".
Ma non immaginiamo invece minimamente che, dietro un gesto di offerta cosi semplice, c'è la perdita del sapere fare imprenditoria o soldi come vogliate chiamarlo. C'è la rozza gestione di un'attività "che tanto va anche se non mi applico" per la quale non si crede si debba fare altro. 
Abitudine, avarizia, stitichezza della gestione del piccolo biscottino offerto. Attenzione questo non vale per il Cliente quando paga 4/5 euro per dito di amaro o 6/8 euro per misera panna cotta... 
La visione è capovolta. Viva i pochi ristoratori che ristorano davvero l'animo del Cliente!

lunedì 25 gennaio 2016

La tenerezza dell'uomo che sorride davanti alla padella

Sabato guardavo il mio uomo: il suo dolce sorriso apparire sul suo volto quando in tavola è arrivata una padella contenente spaghetti alle vongole! 
Che dolcezza sembrava un bambino al quale avessero dato un premio inatteso e gradito. In questo gli uomini sono molto più teneri, bambini e leggeri di quanto non siano le donne. 
Le donne spesso indurite dagli anni adulti nascondono la bambina che in loro, facendo di questo nascondiglio, un vanto di integrità e saggezza ... detto tra di noi per me è solo pesantezza!
In questo locale, zona Mezzocamino, che si chiama Bufala Cozze e Brace dove vi consiglio di andare perché si mangia veramente bene ed hanno questa simpaticissima peculiarità di servire tutti i primi dentro le padelle: direttamente dai fornelli alla tavola!
E' molto divertente poter mangiare in padella davanti a tutti! C'è anche quel ricordo di quando si va in cucina di nascosto a prendere dalla padella parte del suo contenuto prima di cena..o dopo cena! 
Capisco ed ammiro il sorriso di godimento e felicità di tutti gli uomini che erano a tavola nel mangiare quelle grandi porzioni di pasta dalla padella!!
Se si fossero pure potuti togliere la scarpe sarebbe stato il massimo!

venerdì 22 gennaio 2016

Il Gelido Gourmet

Se io avessi un locale, il che sarebbe un bel sogno, starei molto attenta a piccole grandi cose che possono determinare la piacevolezza dello starci ma sopratutto per noi donne.
Giorni fa nella "pausa pranzo" con una collega abbiamo voluto provare un nuovo posticino dove il mio sguardo da tempo si era posato ed incuriosito.
Locale bianco, pulito ed americano stile Bakery come vanno di moda in questo momento, almeno a Roma.
Proposta culinaria: insalate e svariati panini. 
Una volta entrate, dopo averci messo un po' per capire il funzionamento del servizio, abbiamo compreso che praticamente non c'era. 
Self made ed io lo trovo antipaticissimo avendo quell'unica oretta di relax a disposizione.
Scelto il panino, non senza problemi perché pure il menù era complicato, il nostro pasto viene chiamato. Era pronto.
Primo punto detestabile per noi donne: panino tipo baguette di pane croccante e duro che quando lo mangi ti rovina tutto il residuo di rossetto e di fard e fondotinta sulle guance perché ti rimane attaccato e per togliere devi andare di tovagliolo! Bisogna prevedere vari tipi di pane!
Secondo punto detestabile: nel locale un unico condizionatore montato dietro il bancone, il gelo governava il posto e dico a tutti i ristoratori che l'80% delle donne trova odioso sentire ancor più freddo di quanto già, per propria nostra fisiologica natura, non ne soffrano.
Mangiare un panino con le mani ghiacciate è una tortura e se per sbaglio una di queste donne ha indossato qualcosa di leggero e sexy sarà destinata a rimanere con il giaccone..! Brutta cosa per la nostra femminilità.

Meditate ristoratori Meditate ristoratori! Queste sono Cose importantissime per far felici le vostre Clienti Donne!

giovedì 21 gennaio 2016

L'uomo che non mangia

Oggi vi voglio parlare della categoria di "Uomo che non mangia" dal quale suggerisco di cuore a tutte le donne di guardarsene e di scapparne via!.
Pochi mesi fa la teoria è stata nuovamente confermata dall'esperienza di una mia carissima amica.
Dopo una serie di lunghi messaggi di corte lei è uscita a cena con un giovane uomo.
Seduti al ristorante con il trascorrere delle ore e sopratutto delle pietanze, lei si accorge che lui mangia poco, diciamo è moscio non entusiasta del cibo che ha davanti e che peraltro ha scelto con fatica.
Beve poco vino, non prende l'antipasto ma ne assaggia pochino da lei, scansa i gamberetti nel suo riso, non prende il secondo e né il dolce.
La mia amica un po' perplessa dal suo atteggiamento, avendo sempre avuto uomini con molto appetito, passa comunque una piacevole serata che si conclude anche con baci ed effusioni.
Di lì a un mese un incontro tutto prive (ma senza cena), sigla l'inizio di una relazione... o almeno così pareva.
Seguono messaggi e comunicazioni a singhiozzo, difficoltà di comprensione tra di loro, fatica, "mosciaria", semplicemente un "sono stanco" di lui, semplicemente un "siamo stati bene e certamente staremo nuovamente insieme ma con calma, che fretta c'è!" di lui.
Ad oggi, zona di stallo così difficile intravedere barlumi di passione negli occhi di questo giovane uomo.
Ed allora mie care donne, diffidiamo sempre e subito sin dal primo ristorante, dell'uomo che mangia poco o svogliatamente ed a cui non piace il vino: al 90% sono uomini mosci, complicati e la cosa peggiore... svogliati in tutto.!

martedì 19 gennaio 2016

Tamponamento con l'hamburger

Sin da bambina ho sempre amato la "ciccia": cotoletta, pollo, hamburger, fiorentina, bistecche, salsicce e via dicendo. 
Decisamente posso rientrare nella categoria dei carnivori convinti; i terrorizzanti scenari di epidemie reali ed immaginarie verificatosi in tutti questi anni non mi hanno mai dissuaso dall'addentare una succulenta bistecca. Anzi ricordo ancora, in tempi di mucca pazza, quante fantastiche bistecche a due lire mi sono mangiata! 
Condivido con gli americani l'adorazione del barbecue e trovo odioso che la fiorentina sia stata proibita per così dire o non più per fortuna!!
La premessa introduce il mio amore per i ristoranti di carne ed anche per le catene se di qualità: ecco, sono un po' di anni che sono innamorata di Road House catena americana italianizzata qui a Roma già con alcuni ristoranti. 
La carne è buona e gustosa con un buon rapporto qualità/prezzo! 
I nachos e le noccioline offerte in tavolo appena seduti sono una formula coccolosa che trovo molto simpatica.
Ero impaziente da mesi per l'apertura del nuovo punto in zona sud di Roma, ne seguivo la sistemazione del locale e non vedevo l'ora che l'insegna si accendesse!
Bene, a volte il destino è proprio... diciamo bizzarro, bastardamente simpatico e ironico..
Mesi di attesa per provare il nuovo ristorante quando di 8 gennaio vengo tamponata indovinate da chi??  Da una giovane ragazza che quello stesso giorno iniziava a lavorare proprio in quel nuovo locale della catena.
Silenzio maschio. Non credo che dopo l'accaduto riuscirò a mettere piede lì, quantomeno per un anno.
L'hamburger servito da quella sventurata ragazza avrebbe un sapore amaro di imbarazzo misto a rabbia e condito di un pizzico di bizzarra ironia.
No mi sarebbe decisamente indigesto.
Andateci voi che potete e mangiate pure per me!  

domenica 17 gennaio 2016

Giornata mondiale della cotoletta

Oggi il quotidiano La Repubblica ha pubblicato un articolo sulla giornata mondiale della cotoletta milanese: a chi non piace la cotoletta?
Credo quasi a nessuno che non sia un alieno di un altro pianeta (alieno facente parte della stessa assurda razza sconosciuta alla quale non piace la nutella...).!!
Cotoletta e purè :il paradiso dei ricordi di infanzia, quando da bambini ci si sentiva chiamare dalla mamma ed giunti alla tavola..  eccole lì ammonticchiate a vulcano una sopra a l'altra.. croccanti e squisite, calde e gustose.
Quella milanese è si un vanto italiano che è quasi più buona e storica quanto la
"Wiener Schnitzel" la mitica cotoletta viennese!

Le accomuna la grandezza spettacolare e lo spessore fine, naturalmente diverso è il contorno nei due paesi.
Comunque un piacere assoluto del palato e per questo motivo spesso provo a girare nei ristoranti di Roma, la mia città, alla ricerca dell'amata pietanza.
In assoluto posso consigliarvi due posti dove ho ritrovato una piacevolezza di vera qualità.
Il primo è il ristorante "Da Garibaldi" sulla via Flaminia: ti servono una cotoletta enorme e lunghissima adagiata sulla pirofila di metallo (una in due è sufficiente) e la qualità della carne è ottima. E se non riesci a finirla te la incartano per portarla via!

Il secondo posto molto più familiare è "Il Bivio" sulla via Ardeatina: la loro cotoletta di dimensione più ridotte mantiene la stessa qualità, fine e saporita con la panatura non spessa, così come deve essere.
Avere la fortuna di trovare un uomo-cotoletta è come ricevere un dono immenso: leggero, gustoso, croccante al punto giusto ed interminabili nel piacere! 

giovedì 14 gennaio 2016

Rubrica di ristoranti ed uomini

Ritorno oggi a scrivere un blog, spero questo denso di futuri contenuti e continuativo non certo come i precedenti.
Confido nella mia smisurata passione per i ristoranti e per gli uomini, e per tutte e due le cose insieme! E confido in un momento in cui non per mia volontà, ma ho decisamente più tempo libero.
Affiderò quindi a questo blog i miei pensieri e giudizi sui due argomenti ed anche consigli ed esperienze vissute.
Vi confido che aprirmi un ristorante tutto mio sarebbe un sogno. è però tanto difficile gestirlo e sopratutto in modo redditizio.
Ultimamente sono stata con il mio amato uomo in un nuovo ristorantino Sapori & Motori nella città eterna e con grande dispiacere per il gestore che è una persona gradevolissima, abbiamo constatato quanta poca gente ci fosse a cenare.
Noi diciamo che siamo stati in modo egoistico un po' contenti: avevamo il ristorante per due! Non quello in centro italia che si paga 250 euro a testa ma uno tutto per noi a 45 euro in due!
A parte il momento egoistico, si mangia bene e tutto cucinato lì per lì e non si spende tanto: quindi la domanda è come si fa a capire cosa determina un locale affollato e di tendenza? Quali stravaganti ed inafferrabili leggi governano i locale che va di moda? Perché ristoranti buoni sono vuoti ed altri dove c'è tanto fumo e poco arrosto sono pieni? Essenzialmente la stessa ingovernabilità delle leggi dell'amore!
Il languore chiama Buon pranzo!