domenica 12 febbraio 2017

Ristoratori ed empatia

Tante volte mi è venuta voglia di aprire un ristorante ma altrettante, dopo essere stata a cena fuori, mi è passata la voglia.
Perché? Perché è infinitamente difficile mantenere la distanze dal Cliente e non farsi trascinare dall'empatia negativa! Applicare sempre il medesimo equilibrio per tutti i clienti non è cosa da poco, è cosa da lavorarci su tutti i giorni!
Prendo spunto proprio oggi dal mio pranzo domenicale nella nostra ormai osteria di fiducia, gestita da mamma e due figli in modo molto elementare e familiare. Questo ambiente perfettamente si adatta ai giorni della settimana dove tutto fila liscio, un po' meno al fine settimana quando il locale si riempe improvvisamente di tanti clienti sia turisti che no ma che vogliono tutti mangiar affamati alla stessa ora e subito!
Lì la nostra famigliola scricchiola un po' tra mille comande e tanti tavoli da servire. Noi paciosi oggi eravamo li consapevoli di attendere un po' di più per mangiare le nostre buonissime fettuccine mentre al tavolo accanto al nostro un papà ed un figlio dall'aria molto austera si sedevano per la prima volta forse..
In effetti non avevano una faccia molto espansiva, anzi proprio quella un po' prevenuta di persone entrate per caso in una osteria forse sicuramente per il papà non alla sua altezza. 
Per iniziare ordinano solo acqua poi un primo piatto... ma povero figliolo già cosi magro ecco perché... il papà non prende neanche l'antipasto...
Austerità e poche parole insomma una conversazione quasi assente tra i due fa si che i tempi un po' più lunghi della cucina "domenicale" diventino improvvisamente troppo lunghi ed inaccettabili.
Nell'arco di cinque minuti, il papà monta e ferma la cameriera sbraitando che 25 minuti di attesa per una fettuccina sono inaccettabili! 
E li' vediamo scattare la famosa empatia negativa, la nostra proprietaria non fa nulla per rassicurare il cliente stizzito.. che si alza strattona il figlio, notevolmente imbarazzato per il padre che si ritrova, ed abbandona il locale inveendo contro l'osteria..
Mi sento vicina alla nostra ormai conosciuta proprietaria che, solitamente è una cara persona, forse anche a lei l'atteggiamento di quell'uomo le era stato odioso fin dall'inizio!! No,... bel sogno avere un ristorante ma non credo neanche io che riuscirei a gestire questi clienti speciali!